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Endoderma e Mesoderma antico: i primi due passaggi nella formazione dell'embrione

Premessa:

L’Embriologia è la scienza che ci mostra il Ciclo della Vita e come si è evoluto l’embrione umano fin dagli albori della civiltà. Fin dal momento della fecondazione, ma per alcuni anche dal concepimento o forse anche prima, l’embrione segue un ciclo evolutivo che è stato programmato e si è evoluto in miliardi di anni. I foglietti embrionali, dai quali hanno origine tutti i tessuti e gli organi, sono 3, o meglio 4: ENDODERMA, MESODERMA  ANTICO, MESODERMA  RECENTE E ECTODERMA. Ognuno di questi foglietti embrionali è governato da una parte del cervello, e da ognuno sono derivati tutti gli organi e apparati.

 

ENDODERMA

 

Il Cervello Antico/Il Tronco Cerebrale

Il Tronco Cerebrale , di cui parleremo poi nel dettaglio, era il “cervello” del verme d’acqua, organismo a forma di anello, che possedeva un’unica e grande cavità orale che serviva sia per incorporare il boccone sia per espellere le sostanze di rifiuto. L’anello arcaico era essenzialmente intestino. L’inizio del tratto intestinale (per l’entrata del boccone), era la parte destra, e la fine del tratto intestinale (per l’espulsione delle feci) era la parte sinistra della cavità

 Nel corso dell’evoluzione il verme d’acqua si è aperto a lato della cavità orale, consentendo così il costituirsi di una cavità specifica per l’ingresso del boccone (la nostra attuale bocca e faringe), differenziata dalla via d’uscita dei prodotti di rifiuto. La forma ad anello arcaica dei nostri ancestri evolutivi si ruppe proprio sotto la faringe; la cavità faringea primitiva è divenuta l’attuale bocca, la cavità oro-faringea e l’ano (cavità oro-faringo-anale).

Qual è la funzione primaria da assolvere in un percorso evolutivo altrimenti non è possibile procedere? LA SOPRAVVIVENZA.

Per attuare questa finalità primaria si dovette superare il primo conflitto biologico, identificabile come BOCCONE: per “boccone” si intende tutto ciò che è identificabile e ricollegabile, oggettivamente o figuratamente, alla funzione di farci sopravvivere, ed è da considerarsi un elemento vitale, al pari del cibo. Il boccone per la sopravvivenza si riferiva alle prime e strette necessità biologiche: il cibo, in quanto apporto di principi nutrienti; la luce, come informazione verso cui andare o da cui fuggire; il “boccone uditivo” nel senso di riconoscere il suono da seguire o da rifuggire come pericolo; la stessa acqua, in quanto costituente originario di vita; infine, con il passaggio dell’acqua all’ambiente aereo, anche l’elemento aria acquisì le connotazioni biologiche del “boccone”.

A fronte di questa finalità primaria della sopravvivenza ha così inizio la prima formazione di un tessuto embriologico chiamato endoderma: a questo è connessa la prima struttura cerebrale, definita il Tronco Cerebrale o più semplicemente detto il Cervello Antico. Se si esclude il cervello delle cellule e quello degli organi, possiamo considerare il Tronco Cerebrale come la parte più arcaica e interna del cervello. Questo comunica tramite un sistema di connessioni nervose; esso regola le funzioni vitali di assunzione e digestione del cibo, nonché quelle di eliminazione dei rifiuti.

I tessuti regolati dal tronco cerebrale sono dunque quelli di origine endodermica, cioè quelli derivati dal foglietto interno dell’embrione: le mucose dell’intestino e le sottomucose di bocca e faringe, il tessuto endodermico di orecchio, laringe, esofago e stomaco. Di duodeno, retto e vescica, il tessuto alveolare dei polmoni, i parenchimi ghiandolari, ed i tubuli collettori dei reni.

I microrganismi dei tessuti regolati dal tronco cerebrale e che concorrono alla riparazione dei tessuti stessi sono i Micobatteri e i Funghi: cominciano a proliferare al momento della DHS e in seguito esplicano la loro funzione di ridurre i tessuti esuberanti cresciuti in fase attiva e non più necessari. Questi sono i microbi più antichi, sono resistenti agli acidi, per cui vivono anche nel tubo digerente, dove microbi più evoluti verrebbero “digeriti”.

In questo foglietto embrionale non si segue la lateralità, cioè essere destrimane o mancino non fa differenza, al contrario degli altri, quindi: la parte destra regola le funzioni che entrano in gioco nell’assunzione di cibo (afferrare, insalivare, incorporare, deglutire, digerire, assimilare) mentre la parte sinistra provvede all’eliminazione delle sostanze non utilizzate (sputare, espellere, evacuare).

I conflitti del boccone: i tessuti endodermici diretti dal tronco cerebrale si attivano con traumi in cui non si riesce ad afferrare, ingoiare, digerire un boccone, assorbirlo, farlo procedere lungo il tubo digerente o sputarlo, vomitarlo, oppure non ci si può liberare di sostanze di rifiuto. Queste funzioni sono estese anche al “boccone aria” ed al “boccone suono-informazione acustica”, quindi possiamo attivare programmi dei tessuti endodermici anche con choc in cui non si riesce a respirare, oppure a choc per non riuscire a cogliere un’informazione necessaria.

Nel mondo civilizzato, in cui la soddisfazione dei bisogni di base è mediata dal denaro, garantita da un posto di lavoro, dalla posizione nella società, dal riconoscimento sociale, dall’appartenenza e dalla capacità di rispondere ai criteri di appartenenza e del ruolo, i conflitti del boccone possono assumere una forma culturale ed un senso traslato, in cui il boccone può essere rappresentato da un posto  di lavoro, da un avanzamento di carriera, da un’eredità, una casa, un titolo di studio, ecc.

Decorso dei programmi biologici speciali dell’endoderma: in fase di conflitto attivo abbiamo un aumento di funzione dell’organo o tessuto, con produzione di tumori solidi compatti a cavolfiore, con funzione secretoria o di ispessimento del tessuto dovuti alla formazione di tumori a crescita piatta con funzione assorbente; vi è una proliferazione di funghi e micobatteri, in relazione all’ intensità e durata del conflitto per cui si possono formare tumori di varie dimensioni o anche gruppi di poche cellule, che non vengono notati.

In fase di guarigione vi è una riduzione dei tessuti esuberanti cresciuti in fase attiva, che avviene per necrosi caseosa ad opera di funghi e micobatteri, come quelli della tbc. Al posto dei tessuti demoliti restano delle cavità piene di liquido che poi si prosciugano gradualmente.

Nei paesi civilizzati del nostro tempo, i micobatteri tbc sono stati decimati dai vaccini e dalle pratiche di disinfezione e sterilizzazione di ambienti, alimenti ed animali domestici, quindi ben difficilmente li troviamo presenti nel nostro organismo in misura sufficiente per portare a termine la loro opera.

 

MESODERMA ANTICO

 

 

Il mesoderma è uno dei tre foglietti embrionali che si formano durante lo sviluppo dell’embrione. Da esso derivano vari tessuti e organi del corpo umano, come il sistema scheletrico, muscolare, circolatorio, linfatico, riproduttivo e urinario. Il mesoderma si suddivide in due tipi: il mesoderma antico e il mesoderma recente, a seconda della loro origine evolutiva e della loro relazione con il cervello.

Il mesoderma antico è il più primitivo e si è formato quando gli organismi viventi hanno iniziato a uscire dall’ambiente acquatico per colonizzare la terra. Il suo compito principale è quello di proteggere e difendere l’organismo dagli attacchi esterni o interni che minacciano la sua integrità. È collegato al cervelletto, una parte del cervello responsabile del controllo dei movimenti volontari e involontari. Il cervelletto riceve le informazioni sensoriali provenienti dal corpo e le elabora per coordinare l’equilibrio, la postura e la coordinazione. Gli organi e i tessuti derivati dal mesoderma antico sono:

  • Il derma o corio della pelle, lo strato profondo della pelle che contiene le ghiandole sebacee, sudoripare e mammarie.
  • Il pericardio, la membrana che avvolge il cuore.
  • Le pleure, le membrane che rivestono i polmoni e la cavità toracica.
  • Il peritoneo, la membrana che riveste gli organi addominali e la cavità addominale.
  • Il grande omento, un lembo di peritoneo che pende dallo stomaco e copre parte degli organi addominali.
  • Le meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale.
  • Le fascie muscolari, le guaine connettivali che ricoprono i muscoli.

Hamer sostiene che ogni malattia è causata da un conflitto biologico che coglie l’individuo alla sprovvista e lo mette in uno stato di stress. Il conflitto biologico è un evento traumatico, inaspettato, drammatico e isolante che ha un significato preciso per l’individuo e per il suo istinto di sopravvivenza. Il conflitto biologico attiva un programma speciale di sopravvivenza (SBS) che coinvolge sia il cervello che l’organo corrispondente.

Il conflitto biologico che riguarda il mesoderma antico è quello di attacco alla propria integrità o al proprio nido. Si tratta di una situazione in cui l’individuo si sente minacciato nella sua integrità fisica o emotiva da un agente esterno (un coltello, un bisturi, un morso) o interno (una diagnosi di cancro, una separazione). Il conflitto biologico scatena una reazione immediata e sensata del programma di sopravvivenza: aumentare lo spessore del tessuto protettivo per impedire la penetrazione dell’agente nocivo o favorire la fuoriuscita dello stesso.

Questa reazione si manifesta con una proliferazione cellulare nel tessuto coinvolto, che forma una massa o un tumore. Questa massa non è da considerarsi come una malattia maligna, ma come una soluzione biologica temporanea al conflitto biologico. La proliferazione cellulare avviene in modo proporzionale all’intensità e alla durata del conflitto biologico. Inoltre, il tessuto coinvolto aumenta anche la sua funzione: ad esempio, il derma produce più sebo o sudore per rendere scivolosa la zona; il pericardio produce più liquido per lubrificare il cuore; le pleure producono più liquido per facilitare la respirazione; il grande omento si ingrossa per proteggere gli organi addominali.

 

Conflitti del Cervelletto o del Mesoderma antico

  1. Conflitto del nido: adenocarcinoma della ghiandola mammaria
  2. Conflitto legato alla paura di un attacco al torace o all’addome: mesotelioma della pleura o del peritoneo
  3. Conflitto di paura per un attacco al cuore: mesotelioma del pericardio
  4. Conflitto legato all’insudiciamento, di attacco alla propria integrità, di essere deturpato. Melanoma del derma (corion)

 

 

Questa fase è chiamata fase attiva del conflitto (CA) ed è caratterizzata da uno stato di simpaticotonia, cioè di attivazione del sistema nervoso simpatico, che prepara l’organismo alla lotta o alla fuga. In questa fase, l’individuo presenta sintomi come insonnia, perdita di appetito, perdita di peso, pallore, freddo, agitazione, ansia.

Quando il conflitto biologico viene risolto, cioè quando l’individuo riesce a superare la situazione traumatica o a trovare una soluzione accettabile, si innesca la fase di guarigione (PCL). In questa fase, il tessuto coinvolto inizia a ridurre la massa cellulare in eccesso con l’aiuto dei microbi, come i funghi e i micobatteri. Questi microbi sono presenti nel corpo fin dalla nascita e hanno il compito di ripristinare l’equilibrio tissutale dopo la risoluzione del conflitto biologico. La riduzione cellulare avviene in modo caseoso, cioè con una necrosi che parte dal centro del tumore verso la periferia.

Questa fase è caratterizzata da uno stato di vagotonia, cioè di attivazione del sistema nervoso parasimpatico, che prepara l’organismo al riposo e alla digestione. In questa fase, l’individuo presenta sintomi come sonnolenza, aumento dell’appetito, aumento di peso, rossore, calore, infiammazione, dolore, febbre. La febbre è un segno positivo che indica che il processo di guarigione è in corso e che i microbi stanno svolgendo il loro lavoro. La temperatura massima raggiunta in questa fase è di 38.4 gradi e la durata massima è di tre settimane.

La fase di guarigione presenta due momenti critici: la crisi epilettica e il conflitto di ritorno. La crisi epilettica è un picco di simpaticotonia che interrompe temporaneamente la vagotonia. Si manifesta con una acutizzazione dei sintomi della fase attiva, come tremori interni, sudorazione, tachicardia. La crisi epilettica ha lo scopo di espellere il liquido in eccesso accumulato nel tessuto coinvolto durante la fase attiva. La durata della crisi epilettica dipende dalla durata della fase attiva e non supera i 45 minuti.

Il conflitto di ritorno è una ricaduta nel conflitto biologico originario causata da un evento scatenante che ricorda la situazione traumatica vissuta. Si manifesta con una interruzione della fase di guarigione e una ripresa della fase attiva. Il conflitto di ritorno può essere evitato o limitato con una adeguata terapia psicologica che aiuti l’individuo a elaborare il trauma e a prevenire le situazioni stressanti.

La fase di guarigione termina quando il tessuto coinvolto ha ripristinato il suo equilibrio originario o si è adattato alla nuova situazione. Il tessuto può presentare dei residui cicatriziali calcificati o delle caverne o delle cisti incapsulate che testimoniano il passaggio del conflitto biologico e della sua risoluzione. Questi residui non sono pericolosi per la salute dell’individuo e non richiedono alcun intervento medico.

Queste spiegazioni sul mesoderma antico si basano su osservazioni cliniche e sperimentali condotte da Hamer su migliaia di pazienti affetti da varie patologie. Hamer ha correlato i conflitti biologici vissuti dai pazienti con le alterazioni tissutali riscontrate nei loro organi e nel loro cervello tramite le tomografie computerizzate (TAC) e ha dimostrato che esiste una relazione precisa tra il tipo di conflitto biologico, il tipo di tessuto coinvolto e la zona del cervello interessata.Tutto questo ha delle importanti implicazioni per la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie.

Secondo Hamer, la prevenzione consiste nel vivere in armonia con se stessi e con l’ambiente, evitando di subire o provocare conflitti biologici che possano alterare il nostro equilibrio. La diagnosi si basa sull’analisi del conflitto biologico vissuto dall’individuo, del suo significato personale e della sua durata. La terapia consiste nel risolvere il conflitto biologico, sia a livello psicologico che pratico, e nel sostenere il processo di guarigione naturale del corpo, senza interferire con esso.

Daniela Temponi  Brunetta Del Po 

 

Bibliografia

Trupiano Claudio Grazie Dottor Hamer Macro edizioni, 2021

Bianchi Katia, Pellegrino Sandra Le malattie che fanno guarire Om edizioni, 2011