Perché resistiamo alla guarigione

 

 

“La guarigione nasce soltanto da una malattia trasmutata e mai da un sintomo vinto, perché la guarigione presuppone che l’uomo diventi più sano, cioè più integro, più perfetto. Guarigione significa sempre un avvicinamento alla salvezza, a quella integrità della coscienza che si può anche chiamare illuminazione. La guarigione avviene attraverso l’annessione di ciò che manca e non è quindi possibile senza una dilatazione di coscienza”.

“Malattia e Destino”, T.Dethlefsen, R.Dahlke

 

In linea generale, è piuttosto logico che una persona che soffra di un qualsiasi disturbo, piccolo o grande che sia, desideri solo di guarire. Eppure, a volte, apparentemente, sembra che quel disturbo non voglia andarsene, nonostante vari tentativi per debellarlo. Alcune persone, inoltre, passano da un terapeuta ad un altro, trovando sempre una scusa che di solito riguarda il terapeuta non all’altezza, oppure un qualsiasi fattore esterno che impedisce la risoluzione del problema, o ancora interviene una sorta di rassegnazione riguardo al fatto che “ormai è diventato cronico”…

Ma cosa succede davvero?

Nella visione psicosomatica, la malattia ha soltanto un fine: farci guarire. Se noi capiamo la differenza tra malattia e sintomo, smettiamo di considerare il sintomo un nemico, al contrario, proprio il sintomo potrà aiutarci a capire cosa ci manca e a superare la malattia vera e propria. Fondamentale è però apprendere il linguaggio dei sintomi, che esiste da sempre, e che dobbiamo solo ritrovare, perché ci permette di conoscere i rapporti esistenti tra corpo e psiche. Se impariamo a fare ciò, ben presto sentiremo i nostri sintomi parlare e impareremo anche a capirli. Questo crea una sincerità che non è facilmente sopportabile: per questa ragione abbiamo dimenticato questo linguaggio, perché si vive meglio se non si è sinceri fino in fondo. Tuttavia non basta non ascoltare e non capire per far sparire i sintomi!

Tutti i contenuti della coscienza hanno la loro corrispondenza nel corpo e viceversa: in questo senso tutto è sintomo; i sintomi si distinguono soltanto nella valutazione soggettiva che chi li presenta attribuisce loro (questo lo vediamo bene nel modo di fare l’anamnesi in omeopatia). In ultima analisi è il rifiuto e la resistenza che trasforma un sintomo in un sintomo patologico. Inoltre la resistenza ci rivela anche che un determinato sintomo è espressione di una zona d’ombra.

Per comprendere meglio ciò che può essere un impedimento alla guarigione, occorre affrontare il concetto di “ombra” (concetto coniato da Jung): l’ombra è la somma di tutte le realtà rifiutate, quelle che l’uomo non vede, o non vuol vedere, e che per lui sono quindi inconsce. Tutto ciò che noi non vogliamo essere, che non vogliamo ritrovare in noi, che non vogliamo vivere, che non vogliamo che entri a far parte della nostra identificazione, costituisce il nostro lato ombra. L’ombra è il pericolo maggiore per l’uomo, perché essa è in lui senza che lui lo sappia. Tutte le manifestazioni che derivano dall’ombra vengono proiettate su un anonimo “male” che esisterebbe nel mondo, in quanto l’uomo ha paura di trovare in se stesso la vera fonte di ogni aspetto negativo.

Se l’ombra rende malati, l’incontro con l’ombra rende sani! Questa è la chiave per comprendere malattia e guarigione. Pure l’onestà nei confronti di se stessi è uno dei compiti più difficili che ci si possa porre ed è per questo che da sempre, a tutti coloro che cercano la verità, viene posto come primo e più difficile compito la conoscenza di se stessi.

 

Cause della Resistenza alla Guarigione

 

La resistenza è l’indice infallibile dell’esistenza del conflitto. Deve esserci una forza che tenta di esprimere qualcosa ed un’altra forza che si rifiuta di consentire questa espressione.

Sigmund Freud 

 

     1. Fattori psicologici

Traumi: eventi traumatici o stressanti possono lasciare un segno psicologico profondo, generando paura o ansia riguardo al futuro e alla possibilità di guarigione. Un esempio è la Sindrome del sopravvissuto  in cui il sopravvissuto ad un evento traumatico sviluppa sensi di colpa, in quanto ritiene di non essere degno di godere di più privilegi di chi non ce l'ha fatta e pur essendo motivato al cambiamento, sembra auto-boicottarsi, non riconoscendosi il diritto né il permesso di cambiare.

Paura del fallimento: la paura di non riuscire nel processo di guarigione può essere paralizzante, portando le persone a evitare di affrontare la situazione o a sabotare attivamente il proprio recupero.

Paura del dolore: la prospettiva di affrontare il dolore fisico o emotivo associato alla guarigione, può essere scoraggiante e condurre a resistere al processo.

 

  1. Modelli di Comportamento

 

Identità di "Malato": alcune persone possono identificarsi così fortemente con la loro malattia o condizione da farla diventare parte integrante della loro identità. Lasciar andare questa identità può essere spaventoso e difficile.

 

Dipendenza Emotiva dalla Malattia: la malattia può diventare un modo per attirare l'attenzione, ricevere cure e supporto da parte degli altri. La paura di perdere questo sostegno può influenzare la resistenza alla guarigione.

 

  1. Credenze Limitanti

 

Autostima e Autovalutazione: le persone con una bassa autostima o un senso di autovalutazione limitato possono credere di non meritare la guarigione o il benessere, creando una barriera psicologica alla guarigione.

 

Credenze Culturali o Religiose: le credenze culturali o religiose riguardo alla malattia e alla guarigione possono influenzare profondamente il modo in cui le persone affrontano il processo di recupero.

 

  1. Ambiente Sociale

 

Sostegno o Opposizione: un ambiente sociale che offre sostegno emotivo e pratico può favorire la guarigione, mentre un ambiente che manca di supporto o che addirittura ostacola il processo può alimentare la resistenza.

 

Dinamiche Familiari: le dinamiche familiari disfunzionali o tossiche possono avere un impatto significativo sulla capacità di guarire impedendo alle persone di lasciare andare il passato e accettare il cambiamento. Il sostegno familiare o la mancanza di esso possono influenzare la resistenza alla guarigione. Esaminare attentamente queste cause può fornire una base per affrontare la resistenza alla guarigione in modo efficace, lavorando attraverso le emozioni, le credenze e le dinamiche sociali che la alimentano.

 

Affrontare la Resistenza alla Guarigione

 

 

“Cambiare è una delle cose più difficili. Il cambiamento ci fa paura e nessuno vuole davvero correggere il proprio modo di vivere. Per questo preferiamo curarci l’asma con l’aerosol, l’allergia con gli antistaminici e il mal di testa con l’aspirina. Questo è molto più facile e molto più sbrigativo che impegnarsi a capire cosa provoca in noi questi malanni. Se scoprissimo poi che sono dovuti all’abitare in una casa che ci è poco congeniale, alla compagnia di gente per cui non proviamo interesse, al mangiare cose sbagliate e al fare un lavoro privo di significato, saremmo disposti a cambiare?” Tiziano Terzani - Un altro giro di giostra

 

Superare la resistenza alla guarigione richiede un approccio olistico e un impegno costante. Alcuni passaggi che possono aiutare includono:

 

  1. Consapevolezza: riconoscere e accettare la propria resistenza è il primo passo per superarla. Essere consapevoli dei propri pensieri, emozioni e comportamenti è essenziale per apportare cambiamenti positivi.

 

  1. Supporto Professionale: cercare l'aiuto di professionisti qualificati, come terapeuti o counselor, può fornire un sostegno prezioso nel superare le barriere alla guarigione.

 

  1. Auto-Cura: pratiche come la meditazione, lo yoga e la mindfulness possono aiutare a coltivare una maggiore consapevolezza e resilienza emotiva, favorendo così il processo di guarigione.

 

  1. Comunità di Supporto: condividere le proprie esperienze e trovare sostegno in comunità di persone che stanno affrontando situazioni simili può essere estremamente benefico nel percorso verso la guarigione.

 

 

La resistenza alla guarigione è un fenomeno complesso e diffuso che può ostacolare il processo di recupero in molte persone. Tuttavia, con consapevolezza, sostegno e impegno, è possibile superare queste barriere e intraprendere un viaggio verso il benessere e la guarigione completa.

Daniela Temponi - Brunetta Del Po

 

 

Bibliografia

“Malattia e Destino”, T.Dethlefsen, R.Dahlke

Sitografia

https://www.stateofmind.it/2018/08/resistenza-al-cambiamento-psicote