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Quali insegnamenti possiamo trarre dal periodo che stiamo vivendo?

 

 

In queste condizioni,

è facile che la deriva inerziale

segua la direzione della rabbia, della tristezza, della paura,

che non sono emozioni nutritive per i nostri sistemi di sopravvivenza. 

Ma queste condizioni sono anche una opportunità per muovere verso un’altra direzione, proprio in funzione della loro eccezionalità.

Giulio Achilli - Mare Nectaris

 

 

L’ anno 2020 rimarrà a lungo nella nostra memoria e in quella della maggior parte degli abitanti della Terra. A dare il via a questo “sconvolgimento” planetario è stato l’arrivo di un “virus” dalla Cina che ha generato il panico su tutto il pianeta. Al di là della reale pericolosità di questa cosiddetta “pandemia”, le conseguenze che ha generato nei  paesi coinvolti si sono sentite a tutti i livelli della vita delle persone: individuale, sociale, sanitario, politico, economico, ambientale, insomma ha investito tutti noi in modo a volte drammatico.

Come già affrontato nella precedente newsletter riguardante la comunicazione e il modo in cui sono state costantemente diffuse dai mass media le notizie riguardanti gli effetti della “pandemia”, in Italia in particolare, il ruolo predominante in questa situazione l’hanno avuto proprio tutti  i mezzi di comunicazione che, purtroppo in maniera unidirezionale, hanno divulgato quotidianamente notizie sull’andamento dei contagi creando un clima definito da molti “di terrorismo mediatico”, che ha rapidamente generato il panico nella maggioranza della popolazione.

Ma noi vorremmo andare oltre all’evento in sé, che, seppur improvviso e inaspettato, nella realtà dei numeri parla chiaramente: questo tipo di virus influenzale ha portato conseguenze che, nel peggiore dei casi, danno una mortalità che si attesta intorno allo 0,05%..., intaccando una minima parte della popolazione, soprattutto gli over 80, e con patologie pregresse, mentre non sono stati coinvolti bambini, giovani e adulti: altre epidemie influenzali del passato sono state molto ma molto più distruttive.

Eppure, la nostra società e di conseguenza le nostre vite sono state completamente sconvolte da tutto ciò.

Per comprendere davvero ciò che è successo e le conseguenze che ancora ci coinvolgono, dobbiamo guardare questi eventi da altre prospettive. Non possiamo certo in questa sede affrontare l’argomento in tutti i suoi aspetti, ma, brevemente, proviamo a capire e a darvi lo stimolo per porre a voi stessi delle domande.

Nella nostra visione, tutto ciò che ci accade avviene per permetterci di evolvere come esseri umani.

 Nel corso delle Ere della Terra molti eventi, quasi sempre catastrofici, hanno fatto sì che l’uomo passasse da un livello ad un altro della sua evoluzione. Certo non tutti ci sono riusciti: molti hanno lasciato il nostro pianeta. Ma per coloro che sopravvivono, la vita non è più come prima.

In effetti è un po' ciò che sta accadendo anche adesso.

Vogliamo proporvi alcune osservazioni che rimandano all’antichità, ai tempi in cui gli uomini erano un tutt’uno con l’universo che li circondava e ogni evento, anche il più piccolo, si inseriva nella comprensione della vita nel suo complesso; essi usavano i mezzi a loro disposizione per leggere e studiare ciò che accadeva:  molti di questi studi sono arrivati fino a noi ed hanno una sorprendente risonanza con ciò che accade ora sulla Terra e ai suoi abitanti.

Tra le tante letture delle civiltà del passato che possono aiutarci a vedere chiaro e ad apprendere qualcosa di importante riguardo al nostro futuro, vi è quella particolarmente affascinante che studiosi, anche dei nostri giorni,  ha portato alla nostra attenzione: la civiltà dei Maya.

 

 

Questo popolo teneva in grande considerazione il cosmo inteso nella sua interezza. L’essere umano non era visto come una monade, ma come un organismo inserito in un organismo più grande. Il moto delle stelle e dei pianeti poteva dunque influenzare la sua esistenza: l’astrologia era un’arte e non solo un passatempo da ridicolizzare, come è per noi oggi.

La divinazione del futuro faceva parte della vita quotidiana, e si svolgeva attraverso molti canali. C’erano quelli che avevano il dono della preveggenza dalla nascita, e quelli che potevano usare dei particolari strumenti per vedere cosa sarebbe successo. Ogni segno veniva letto alla luce del Calendario Sacro, che a differenza del nostro calendario non si occupava di un solo anno ma di interi cicli.

Per i Maya, infatti, il tempo è una spirale e ci sono degli eterni ritorni. Il loro metodo di divinazione è quindi abbastanza facile da capire: ciò che è già capitato sotto una particolare congiunzione astrale si ripeterà quando la congiunzione si verificherà di nuovo. Ecco perché conoscere la ricorrenza di certi moti celesti era tanto importante.

 Detto questo, va detto anche che i Maya non hanno mai previsto nessuna “apocalisse. Si capisce come – nella loro concezione dell’Universo – se tutto torna, nulla può finire. Bisogna dunque parlare, più correttamente, di possibile “evoluzione”.

La famosa data dei 22 dicembre 2012, in effetti, in cui essi prevedevano la fine del mondo, riguardava la fine di un ciclo: ma non per questo voleva dire che il mondo sarebbe finito. D’altro canto, sappiamo bene che il nostro Pianeta – come tutto ciò che vive – non è eterno e che un giorno non sarà più in grado di ospitare la vita, o verrà distrutto esso stesso. In termini astronomici, però, è qualcosa che non ci preoccupa perché accadrà in tempi molto, molto remoti.

Quello che decisamente ci dovrebbe preoccupare di più è il modo in cui l’Uomo svolge la sua vita su questa Terra. Le apocalissi sono, per così dire, quotidiane: si verificano ogni volta che certi assetti umani cambiano in modo profondo e irreversibile.

 In questa ottica dobbiamo dunque leggere le sette profezie Maya, tramandate oralmente e incise su pietra. Ecco cosa dicono, secondo le interpretazioni correnti.

La prima Profezia è quella in cui si parla del ciclo di 5125 anni che ha inizio dal momento in cui i Maya ritenevano che la loro civiltà avesse avuto inizio, ovvero nel 3113 prima di Cristo. Al termine di tale ciclo cosmico (che si ripete sempre identico, quindi non può essere equivocato) l’Uomo dovrà decidere il suo futuro. Ovvero, dovrà decidere se proseguire su un sentiero di oscurità e disperazione, o se farsi guidare dal Sole in un’epoca di rinascita e rinnovamento.

Il Sole, o Kinich-Ahau, è considerato un essere vivente che respira. Al termine del ciclo esso avrebbe ricevuto un importante accrescimento di energia dal centro stesso della Galassia, irradiandolo sulla Terra. Ecco la famosa “apocalisse” del 22 dicembre 2012: il giorno in cui l’Uomo poteva decidere se usare questa benedizione cosmica per “evolvere”.

La Seconda Profezia si focalizza invece su un ciclo di 13 anni che avrebbe avuto inizio nel 1999 con un’eclissi solare. L’eclissi, di fatto, è avvenuta, e ha segnato il momento in cui il genere umano ha cominciato a scegliere la sua strada. Da una parte c’è chi ha deciso di ignorare i messaggi cosmici. Altri invece hanno trovato la pace, ricongiungendosi nell’armonia del tutto e scegliendo una nuova forma di umanità.

La Terza Profezia parla di qualcosa che, purtroppo, conosciamo molto bene, ovvero dei cambiamenti che investono il pianeta. I Maya prevedono che ci saranno molti sconvolgimenti naturali, causati per lo più dall’intervento umano, e ammoniscono sulla necessità di cambiare strada. Anche nella mitologia Maya c’è il ricordo di una grande alluvione, o diluvio universale. La loro civiltà è quella che ne è derivata in seguito: ma i cicli continuano a susseguirsi e potrebbe capitare ancora.

 

La Quarta Profezia parla di una conseguenza molto grave dei cambiamenti climatici, vale a dire lo sciogliersi dei ghiacci polari. Come potevano i Maya prevedere qualcosa che difatti oggi sta accadendo? Viene spiegato nel codice di Dresda, dove si parla del pianeta Venere. Venere, secondo i Maya, ha un fortissimo influsso sulla terra. In cicli di 117 rotazioni del pianeta, esso appare nello stesso punto nel cielo. Ogni 117 rotazioni l’attività del Sole viene alterata.

Nei libri di Chilam Balam sono contenute molte di queste profezie: la quinta parla del decadimento della vita politica che si verificherà al termine del ciclo. Coloro che sono chiamati a governare e a prendere decisioni importanti non verranno stimati più da chi li ha eletti o da chi dovrebbe confidare in loro. Ciò non accadrà ovunque, in quanto ci saranno luoghi maggiormente colpiti di altri, dove la “fame” si farà sentire mentre “oltre la collina” c’è il pane.

Non vi ricorda qualcosa????

Queste affermazioni sembrano presagire una grande disparità sociale, dove chi ha poco o nulla insorge contro i potenti, i quali invece non capiscono le necessità della gente comune.

Nella Sesta Profezia si parla di un meteorite, una stella cometa, di un corpo celeste che minaccerà l’umanità. Questa stella fa pensare anche all’Apocalisse, il libro biblico in cui si parla della fine dei tempi. Nella concezione Maya, non è detto che l’astro debba “distruggere” il pianeta, anzi: dovrebbe servire ad unire l’umanità per fronteggiare il pericolo comune

 

La Settima Profezia è quella che – una volta per tutte – fuga il timore di una “apocalisse”. Qui si parla invece di una nuova alba, dell’inizio di un nuovo ciclo per la Galassia. L’uomo verrà rinnovato: potrà comunicare solo con la forza del pensiero in quanto la sua evoluzione lo porterà ad entrare in connessione intima con il Tutto cosmico. Nulla sarà più come lo conosciamo.

 

 

Anche in tempi più vicini a noi persone con menti aperte, lungimiranti, (scienziati, filosofi, psicoterapeuti, sciamani, medici, storici, teologi ecc.) in grado di leggere i segni che, a posteriori, ci mostrano quanto sono stati precisi nel preannunciare ciò che si sta verificando in questo momento storico.

Uno tra questi, verso la fine del 1800, è Rudolf Steiner. Rudolf Steiner nasce nel 1886, fu esoterista, teosofo e antroposofo: le sue “teorie” sono oggi estremamente attuali.
Egli fu il fondatore dell'antroposofia, a sua volta derivata dalla teosofia, dottrina propugnata dalla "Società Teosofica", secondo la quale tutte le religioni deriverebbero da un'unica dottrina spirituale. Tale dottrina sarebbe stata tramandata nel corso della storia attraverso una strettissima cerchia di iniziati, che avrebbero rivelato solo gli aspetti più conformi al periodo storico in cui essi si sarebbero venuti a trovare. L'antroposofia si differenzierebbe dalla teosofia per la maggior importanza attribuita alla natura e al destino dell'uomo.

L'antroposofia asserisce che la realtà universale è una manifestazione divina in continua evoluzione; in altre parole il mondo fisico è continuamente influenzato dal "mondo spirituale", che ne guida le trasformazioni. Il mondo è "una manifestazione dello spirito, che si è condensato in centri diversi, i quali, attraverso millenni di evoluzione e di successivi avatāra, ritorneranno all'unificazione finale dello spirito puro".

Anche gli uomini quindi evolvono attraverso continue reincarnazioni. Steiner fa propria, anche se deformandola, la concezione induista di karma e reincarnazione, e sostiene che gli uomini cercano costantemente di elevare il proprio spirito attraverso le proprie azioni terrene, cambiando così il "destino" (karma) che si sono dati con le loro azioni precedenti. Questo processo influenza anche l'aspetto fisico dell'uomo, determinandone l'evoluzione.

Agli inizi del XX secolo l'esistenza di un complotto per controllare la politica mondiale fu ipotizzata negli ambienti esoterici, soprattutto da parte di Rudolf Steiner che denunciava apertamente l'operato di confraternite occulte, di matrice anglo-americana, tendenti a imporre una sorta di imperialismo economico planetario ma il cui vero scopo era il predominio culturale e spirituale sull'umanità. Sostenendo quanto fosse urgente prendere coscienza che delle potenze malefiche stessero realmente cercando di ostacolare il cammino evolutivo delle persone, Steiner descrisse più volte il modo in cui queste logge facevano (secondo lui) ricorso anche a rituali esoterici per attuare le loro strategie geo-politiche, pilotando ad esempio lo scoppio della prima guerra mondiale, o l'avvio dell'esperimento socialista in Russia

Alla fine del 1910 Steiner espose le proprie idee nel campo della medicina, sempre trattandola dal punto di vista dell'antroposofia (tenendo quindi conto del "mondo spirituale") e utilizzando concetti quali "spirito", "natura", "cura dell'anima", preparazione di "medicamenti basati sui ritmi tra Terra e Cosmo".

Assieme al medico olandese Ita Wegman venne quindi creata la cosiddetta "medicina antroposofica", insieme di credenze a metà tra lo spiritismo e l'astrologia, con l'aggiunta della somministrazione di erbe e minerali (quasi sempre di tipo omeopatico, a volte tinture madri o olii essenziali) e tutta una serie di pratiche ritualistiche.

Alcuni suoi seguaci crearono un'azienda farmaceutica che ne seguiva la filosofia (oggi ancora esistente e che produce prodotti omeopatici).

Egli afferma in una delle sue conferenze che tra le cause di certe malattie vi siano fattori legati all’ereditarietà (lui la chiama l’eredità), gli influssi tra uomo e uomo, e quelli dovuti ad ambienti innaturali. Steiner aveva una posizione molto critica verso i vaccini: metteva in guardia dall'uso dei vaccini ritenendoli dannosi se non supportati da un adeguato irrobustimento "spirituale", prevedendo che in un lontano futuro le vaccinazioni sarebbero pericolosamente diventate uno strumento di controllo delle masse. Sosteneva infatti che le malattie, in particolare quelle esantematiche, sono il modo che il bambino ha di riassestare il proprio corpo, per cercare di prevalere come individuo spirituale sulle leggi fisiche dell'ereditarietà.

Subendo le vaccinazioni, invece, secondo Steiner il bambino verrebbe privato del confronto con queste importanti occasioni di maturazione personale rappresentate dalle malattie infantili, restandone indebolito sia nella vitalità del proprio organismo, sia nella volontà del carattere. Crescendo senza forza di volontà, i giovani diventerebbero così sempre più simili ad automi, e secondo Steiner sarebbe proprio questo l'obiettivo occulto dei governanti.

 Nel momento presente è di grande attualità la visione di Salvatore Brizzi, scrittore e conferenziere contemporaneo, che analizza gli eventi di quest’ultimo periodo in modo critico e alternativo. L’asservimento di intere popolazioni operato dal sistema sociale è stato pianificato nel corso di millenni, attraverso quella che potremo definire “ipnosi collettiva”e che ora trova la sua massima diffusione nei telegiornali e nei quotidiani. Infatti per indurre uno stato alterato di coscienza è sufficiente saper usare le parole giuste dinanzi ad un soggetto inconsapevole, passivo e ricettivo, stato in cui si trova gran parte dell’umanità di fronte allo schermo televisivo, veicolo primario di una realtà finta e alterata. Gli eventi traumatici, attentati, terremoti, pandemie, aggravano lo stato ipnotico della massa che avrà come unico riferimento interpretativo quello offerto dai telegiornali e dai canali maistream. Per Brizzi dunque, l’epoca che stiamo vivendo rappresenta un’occasione di risveglio, una palestra formidabile per il lavoro su di sé, di cui è maestro. Sono due i fronti su cui, secondo l’autore, si deve agire per annullare l’effetto del condizionamento ipnotico:

  1. Offrire una visione alternativa rispetto a quanto sta accadendo in Italia e nel mondo.
  2. Praticare il lavoro costante su di sé per modificare la nostra interiorità e di conseguenza il mondo circostante.

Ciò che abbiamo scritto, ha come finalità quella di offrire degli strumenti di lettura che vadano oltre la descrizione degli eventi offerta dal pensiero unico, per comprenderli più profondamente e per non soccombere alla paura che in questi mesi ha dominato lo scenario sociale. Rileggere la storia, quello che ci arriva dal passato in modo corretto o comunque più articolato può servire ad ampliare quello spirito critico di cui abbiamo già trattato nel precedente articolo e che è la nostra ancora di salvezza in questi tempi tumultuosi. Quello che abbiamo scritto è solo un piccolo assaggio, le profezie che riportano con precisione ciò che sta avvenendo sono tante e noi abbiamo citato solo alcune fonti, ce ne sono molte altre che potete esplorare. Per altri suggerimenti vi rimandiamo alla nostra prossima news letter. Informarsi, conoscere, farsi domande sono e restano i più importanti strumenti di consapevolezza che abbiamo a disposizione.

Daniela Temponi - Brunetta Del Po

 

 

SITOGRAFIA

https://it.wikipedia.org/wiki/Rudolf_Steiner

 

https://www.saggiasibilla.com/2019/12/31/le-sette-profezie-maya-la-speranza-dellevoluzione/

 

BIBLIOGRAFIA

Salvatore Brizzi - Come liberarsi dalla manipolazione - Anima Edizioni