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Perché ho la celiachia?

In pratica…

La parola celiachia deriva dal greco, significa “pertinente all’intestino” e indica una condizione morbosa per cui l’individuo non tollera il glutine. L’ingestione dei cereali con il glutine provoca, nei soggetti predisposti, una imponente reazione immunitaria a livello dell’intestino tenue a cui seguono un’infiammazione cronica e alterazioni della mucosa. Mentre normalmente la mucosa intestinale presenta un andamento sinuoso, caratterizzato da strutture, i villi, allungate e sottili che formano una serie di anse, nel morbo celiaco la mucosa intestinale è piatta, e da qui ha origine la principale conseguenza della malattia: la malnutrizione dovuta, appunto, a mal assorbimento. La disfunzione o la scomparsa dei villi intestinali compromette l’assorbimento dei nutrienti e l’intero organismo risente delle carenze. Sembra trattarsi di una malattia autoimmune: negli individui affetti, la gliadina, componente proteica del glutine cui i celiaci sono intolleranti, viene riconosciuta come antigene “non self” dai linfociti T, cioè come antigene estraneo da attaccare e distruggere. A questo punto si innesca una risposta anticorpale e cellulo-mediata nei confronti dei villi della mucosa intestinale che diviene nel tempo completamente piatta causando malassorbimento.

I sintomi classici sono diarrea e malassorbimento, ma oggi si distinguono sia tipi diversi della malattia sia disturbi particolari, anche a seconda dell’età del paziente. Altri sintomi cui fare attenzione sono: perdita di peso, ma anche aumento ingiustificato, feci chiare, anemia, gas intestinali, dolori alle ossa, crampi muscolari, stanchezza, dolori articolari, insensibilità agli arti, ulcere dolorose nella bocca, irritazioni della pelle, danneggiamento dello smalto e del colore dei denti, irregolarità dei cicli mestruali, cambiamenti del comportamento ecc. Occorre ricordare che alcuni eventi possono favorirne lo sviluppo, come la gravidanza, un intervento chirurgico, un’infezione virale, lo stress acuto; altri fattori sono relativi al tipo di alimentazione e alla quantità di glutine introdotto nella dieta.

Risalire alla celiachia dai soli sintomi non è facile, proprio perché questi sono simili ai sintomi che ri guardano altre malattie e, a volte, non manifesta nemmeno sintomi evidenti, pur comportando un danneggiamento dei tessuti intestinali. La diagnosi passa quindi per esami del sangue che valutino la presenza di una coppia di anticorpi specifici gli AGA e gli EMA. Se i risultati dei due test sono positivi (se cioè gli anticorpi sono presenti) per una conferma definitiva occorre fare un’endoscopia, il prelievo di una porzione di tessuto intestinale, utile per valutare lo stato di danneggiamento e atrofia dei villi.

Oggi è sempre più diffusa tra gli adulti ed ha un unico trattamento: l’eliminazione del glutine.

Tuttavia da recenti ricerche, il Dott. Fasano, esperto di autoimmunità e morbo celiaco, afferma che le malattie autoimmuni hanno bisogno di tre condizioni preesistenti per svilupparsi:

1)     Predisposizione genetica all’autoimmunità (nel caso della celiachia: geni HLA DQ2/DQ8)

2)     Un’esposizione ai fattori scatenanti (in questo caso il glutine)

3)     Aumentata permeabilità intestinale (carenza di Vit. D e squilibrio della flora batterica che può essere dovuto ad antibiotici, zuccheri, mancato allattamento, ecc.). Uno studio ha osservato che la Vitamina D gioca un ruolo fondamentale nel mantenere l’elasticità delle fasce elastiche nell’intestino tenue : essa fa sì che le fitte giunture che regolano ciò che esce ed entra dall’intestino non lascino passare molecole di cibo non digerito nel flusso sanguigno innescando così una risposta immunitaria.

Rimuovendo il fattore scatenante (il glutine) e riparando la parete intestinale (assumendo Vitamina D e Probiotici ed eliminando tutte le cause di permeabilità ed infiammazione, anche con profonde pulizie del colon, dieta corretta, stile di vita diverso, ecc)., si può fermare e far regredire l’autoimmunità. Per i celiaci questo significa: guarire i tessuti dell’intestino, ripristinare la corretta permeabilità intestinale e rendere i villi attivi e funzionanti

Naturalmente oggi in commercio sono molto diffusi ed utilizzati gli alimenti Gluten-free: fate però attenzione nel loro utilizzo, poiché possono favorire il sovrappeso; inoltre chi è celiaco dovrebbe privilegiare il consumo di cereali ed alimenti naturalmente privi di glutine come mais, riso, quinoa, amaranto, miglio, grano saraceno,  alimenti freschi e non conservati o di produzione industriale. Soprattutto il riso è un vero farmaco, meglio se integrale, o semintegrale per il classico risotto, ma in commercio si trovano anche pasta di riso o mais dai formati classici, spaghetti, fusilli ecc., per chi non vuole rinunciare a uno dei piatti più amati dagli italiani. Per quanto riguarda l’avena, Il Ministero della salute evidenzia che gli esperimenti indicano che la stragrande maggioranza dei celiaci può tollerarla, tuttavia si preferisce precauzionalmente non includerla nella dieta priva di glutine soprattutto per il rischio di contaminazione. Può essere utile fare cinque pasti al dì, in quanto l’organismo ha bisogno di essere ben nutrito. E’ anche importante praticare attività fisica regolare e moderata (bastano 20 min. di camminata a passo veloce ogni giorno) assumendo anche degli integratori per migliorare lo stato di salute ddell’intestino.

Gli integratori utili per i celiaci.  E’  bene assumere dei probiotici, per aiutare l’intestino sofferente ad assimilare meglio i nutrienti,  ma fate attenzione che siano senza lattosio, in quanto spesso chi è celiaco ne è intollerante(1-2 compresse al dì, con acqua, anche mangiando). Anche la vitamina C può aiutare, in quanto i celiaci ne sono sovente carenti, e lo si vede da piccole lacerazioni ai lati della bocca tipiche in tali casi, ma anche da gengive più deboli e facilmente sanguinanti(se ne assume 1 compressa al dì, 2 per 3-4 giorni in fase di sintomi da carenza, poi continuare con una, da 500 mg con acqua, anche mangiando).

Le erbe medicinali indicate per preparare un’ottima tisana per i celiaci sono melissa, tiglio, verbena, menta piperita e semi di finocchio. Puoi prepararla mettendo 20 gr. di ogni erba in un sacchettino di tela e, al momento di prepararla, prendi 1 cucchiaio della miscela, ponila in una tazza da 200 ml e versaci sopra una pari quantità di acqua bollente; lascia riposare per 5-10 min, poi filtra e bevi preferibilmente senza zuccherare.

ALIMENTI CONSENTITI: ecco un elenco degli alimenti consentiti, ma quando fai la spesa guarda sempre bene le etichette!

Riso, da mangiare anche tutti i giorni in quanto non favorisce i gonfiori addominali;  miglio, ideale lessato nella preparazione di polpette vegetali e nella dieta vegetariana;  mais, diuretico e depurativo; amaranto, antigonfiori da lessare e saltare in padella abbinato a verdure e un cibo proteico; quinoa,  antigonfiori e particolarmente indicata per chi vuol perdere peso; grano saraceno, con la sua farina si fanno piadine, pane e pasta molto buoni; carni bianche e preferibilmente non conservate, da cucinare in padella, alla griglia, al forno; salumi, senza glutine; pesce e molluschi che sono naturalmente privi di glutine; uova, da 1 a 3 alla settimana; frutta fresca di stagione è consentita, ma è meglio consumarla lontano dai pasti, come spuntino e abbinata a qualche frutto oleoso, per evitare gonfiori addominali; anche la verdura fresca è tutta consentita, a meno di intolleranze personali ma, se l’intestino ha avuto problemi, meglio consumarla cotta, anche brevemente; legumi sono consentiti, così come la soia purchè entrambi portano il marchio senza glutine sull’etichetta; il latte vaccino è da consumarsi senza additivi, ma è comunque meglio evitarlo del tutto, così come la panna fresca. Caffè e tè sono consentiti purchè non ci siano contaminazioni per cui leggere bene le etichette e non ci sia intolleranza personale; le bevande gassate sono da consumare occasionalmente; i succhi di frutta  si possono consumare ma che siano naturali. Il vino, e i superalcolici da usare con molta moderazione. Prodotti da forno senza glutine, sono consentiti, così come zucchero e miele ma con molta moderazione. Naturalmente sono vietati tutti i cereali con il glutine e i loro derivati, e tutti gli alimenti che recano la scritta”può contenere tracce di glutine”. Per tutti gli altri alimenti leggere sempre bene le etichette, perché non siano a rischio contaminazione (per es. formaggi fusi e sottilette, yogurt alla frutta, maionese, senape e salsa di soia, oli di semi vari, cioccolato, gomme da masticare, dadi e risotti pronti, omogeneizzati, mousse di frutta).

Aspetti psicosomatici

I sintomi delle malattie possono essere collegati a funzioni e traumi registrati nella memoria. Anche per la celiachia possiamo dunque ipotizzare un vissuto psichico correlato all’alimentazione, atto che coincide con l’inizio stesso della nostra vita.

Recenti studi scientifici hanno offerto una nuova visione dell’intestino, dimostrando che è molto più complesso dell’ apparato che serve a digerire e metabolizzare il cibo, infatti produce il 90% della serotonina presente nel nostro organismo. Questo ormone, oltre ad avere un ruolo significativo nella regolazione del sonno, dell’umore, della sessualità, dell’appetito e della temperatura corporea, è correlato a numerosi disturbi, come l’emicrania, il disturbo bipolare, la depressione e l’ansia. Non solo, studi recenti mostrano come il nostro intestino accoglie un sistema nervoso, detto “sistema nervoso enterico”, molto simile a quello che si trova nel cervello, avvalorando il nesso tra pancia e psiche.

L’ipotesi del collegamento tra celiachia e psichismo, si rifà ad una precoce frustrazione alimentare subita dal lattante a cui è stato ripetutamente negato l’appagamento orale che rimarrà sempre in attesa d’essere soddisfatto.

Alcune ricerche effettuate su malati di celiachia o intolleranza alimentare hanno rilevato che la dimensione psicologica, al momento della diagnosi è caratterizzata da sentimenti d’ansia e tristezza, ma l’emozione predominante collegata all’osservazione della dieta è la rabbia.
Nell’età scolare e nell’adolescente, in alcuni casi, la celiachia è stata sospettata proprio sulla base di disturbi del comportamento.

Nelle malattie del tenue si può anche rilevare una difficoltà di assorbimento, una perdita della capacità di ascoltare il proprio mondo emotivo, un atteggiamento rigido e poco conciliante nell’affrontare la vita.

Claudia Rainville associa l’intolleranza al glutine a problemi riguardanti il denaro, che simbolicamente nell’inconscio collettivo è rappresentato dal pane.

Le domande che il malato dovrebbe porsi sono le seguenti:

Ho vissuto o sto vivendo dei conflitti in relazione ai soldi?

Sono in contrasto con le persone che hanno soldi?

Le mie difficoltà finanziarie sono legate a un senso di ingiustizia che mi porto dentro?

Daniela Temponi Brunetta Del Po

Sitografia
http://www.psicoanalisi.it/psicosomatica/1312#.V9kPPPmLTIU Le interazioni profonde tra cibo e psiche: la celiachia Quirino Zangrilli 

www.dionidream.com

Bibliografia

Claudia Rainville Il grande dizionario della meta medicina  Sperling & Kupfer

Susanna Garavaglia Diario di psicosomatica Tecniche nuove

Giovanni Posabella e Daniela Bozza  Allergie e intolleranze Alimentari  Elika Editrice

Curarsi Mangiando Edizioni Riza