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La mente, mente

La vita è breve: evitiamo, dunque, programmi troppo estesi: ogni giorno, ogni ora ci mostra la nostra nullità e ricorda a noi smemorati, con qualche nuovo argomento, la nostra fragile natura. Allora noi, che facciamo programmi come se la nostra vita fosse eterna, siamo costretti a pensare alla morte. Si volge, infatti, ad attendere il futuro solo chi non sa vivere il presente.

Seneca, da “L’arte di vivere”

LE CARATTERISTICHE DELLA MENTE

                                                                                                                                     

La vita è un fenomeno dialettico e costantemente creativo, che nulla ha a che fare con i paradigmi di pensiero con i quali cresciamo e che ci determinano attimo per attimo. Andy Puddicombe

Conoscere la nostra mente ci permette di poterla dirigere anziché farci guidare da essa. La mente non è tangibile ma è un processo di pensieri  costanti, che sono ciò che percepiamo e definiamo come mente. Quando scompaiono, anche la mente scompare

Potremo definire la nostra mente attraverso queste tre caratteristiche:

 

  • opera in modalità automatica. Il flusso di pensieri può essere eliminato con grande difficoltà solo dopo notevoli sforzi, e  per un breve periodo. Gran parte del tempo di veglia, la nostra mente vaga nel passato o nel futuro. Se imparassimo a controllarla riusciremmo ad indirizzare, a nostro piacimento, l'enorme potere del pensiero verso i nostri obbiettivi, se limitassimo le distrazioni riusciremmo a focalizzarci rimanendo molto più concentrati su di essi.
  • valuta costantemente le cose, proiettata com’è verso l'esterno, giudicando tutto ciò che ci accade. Perciò noi non viviamo solo attraverso le nostre esperienze, ma tendiamo a classificarle come buone o cattive e questo ci può condurre ad una percezione distorta del mondo. Se definiamo un’esperienza negativa, tenderemo a mantenere e rafforzare, quella categoria di esperienze simili in futuro. La nostra percezione sarà, quindi, essere selettivi, e noi accetteremo solo gli stimoli che rafforzeranno la nostra categorizzazione, tendendo ad ignorare quelli che cadono fuori dalle nostri abituali classificazioni.
  • La terza caratteristica è che la mente produce continuamente delle storie, spesso catastrofiche. Per esempio, quando cerco di ricordare se ho chiuso la porta di casa o no, la mente costruisce subito una storia in cui un ladro è entrato, i miei oggetti sono stati rubati e la polizia, invece di inseguire il ladro, mi sta molestando con le sue domande. Spesso sperimentiamo le conseguenze emotive di queste storie, come se fossero realmente accadute.


LA MENTE MENTE O E’ UNA RISORSA?

Perciò, l’unico posto dove può avvenire il vero cambiamento e dove il passato può essere dissolto è l’Adesso. Eckhart Tolle

La maggior parte delle persone è totalmente identificata con un incessante flusso mentale di pensieri incontrollati, spesso ripetitivi e senza senso. L’inconsapevolezza spirituale porta a sovrapporre l’ ”io” con  la mente e le emozioni e a farci credere che colui che pensa, sia chi siamo. La mente egoica è interamente condizionata dal passato e dal futuro. Sicuramente  l’intelletto è fondamentale per studiare, lavorare, organizzarsi e realizzarsi, è uno strumento utile che va usato quando serve e poi riposto nella cassetta degli attrezzi, perché talvolta la mente “mente”e i pensieri possono rivelarsi nemici pericolosi. È importante perciò imparare ad accantonare il pensiero, per depotenziare gli schemi mentali, che indeboliscono la nostra quiete interiore e poter ritornare ad apprezzare il vuoto del presente, che non giudica, non proietta nel passato o nel futuro e non suscita emozioni negative. 

Quando accade di disidentificarsi dai propri pensieri, ci si rende conto di non essere il contenuto della nostra mente e si accede alla consapevolezza.

 

LA MENTE VUOTA

Il tempo non esiste, è solo una dimensione dell'anima. Il passato non esiste in quanto non è più, il futuro non esiste in quanto deve ancora essere, e il presente è solo un istante inesistente di separazione tra passato e futuro!  Sant'Agostino

Vivere nel presente significa stare con la mente nel qui e ora, imparando ad ascoltare e a conoscere il linguaggio del corpo, per quello che ci sta comunicando proprio in questo preciso momento: proprio adesso ho male ad un ginocchio, ho il raffreddore, mi sento triste
Sapersi ascoltare dentro, stare in silenzio con se stessi, vivere portando la mente solo nel presente, come fa il  nostro corpo con naturalezza, ci fornirà tutta l’energia necessaria per affrontare qualsiasi disagio. I problemi psicologici hanno tutti la peculiarità di essere fuori dal tempo: il depresso è focalizzato su un passato tormentoso, che di fatto non c’è più , mentre l’ansioso anticipa gli eventi futuri, inesistenti, vivendoli come minacce.

Il malessere va accolto ed espresso osservando solo ciò che accade nel momento presente, senza cercare di cambiare le cose, eliminando tutto ciò che è di troppo.

Afferma Morelli (2003):

Il vizio di fondo…è racchiuso proprio nell’eccesso di pensiero che interrompe il flusso del Tao, cioè il senso di tutto: attraverso il cervello si ha la pretesa di conoscere, governare e determinare tutto il reale, senza rendersi conto che esistono aree dell’esistenza nelle quali la “mente” non dovrebbe avere diritto di cittadinanza.

La modalità con cui riuscire a fermare i "vagabondaggi" mentali, per riuscire a collocarsi nel presente, deve essere individuata nel corpo.

Come realizzare lo “stare nel presente” attraverso il coinvolgimento del corpo? Le  tecniche centrate sulla  “consapevolezza” dell’esistenza del corpo e delle sue funzioni nel momento in cui avvengono, ovvero nel presente, sono facili da apprendere e da applicare e sono alla base di molte pratiche di meditazione.

La più semplice è la meditazione centrata sulla “consapevolezza del respiro”.

Siediti in posizione comoda con la schiena diritta. Fai qualche respiro tranquillo. Inizia quindi a concentrare la mente sull’inspirazione (preferibilmente con il naso) e sulle sensazioni che ti provoca l’aria che entra. Concentra quindi la mente sulla espirazione e relative sensazioni. Limitati a qualche atto respiratorio, associando alla inspirazione la parola dentro e alla espirazione la parola fuori. Se e quando sarai riuscito ad essere assolutamente consapevole dell’atto del respiro, quindi del momento presente, avrai iniziato ad interrompere il vagabondare della mente nei mondi del passato e del futuro. E se lo fai ora, per un momento, potrai farlo in seguito per molti altri momenti.” Vivere nel presente  Riza

Più complesso il Mindfulness, che deriva dagli insegnamenti del Buddismo (Vipassana), dello Zen, e dalle pratiche di meditazione Yoga,

È un processo di risveglio della consapevolezza dei propri pensieri, azioni e motivazioni, messo a punto da un medico Jon Kabat-Zinn nei primi anni ’80, in America e utilizzato in alcuni ambiti di medicina e psicoterapia.

Mindfulness è quindi una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell'hic et nunc, in modo intenzionale e non giudicante, al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un'accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.

Migliorare questa modalità di prestare attenzione permette di cogliere, con maggiore prontezza, il sorgere di pensieri negativi che contribuiscono al malessere emotivo. La padronanza dei propri contenuti mentali e degli stili abituali di pensiero (capacità di automonitoraggio e metacognizione) permette maggiori possibilità di esplorazione, espressione e cambiamento di tali contenuti.

Una gran quantità di pensieri negativi deriva dalla critica che il soggetto fa a sé stesso per il fatto di sentirsi ansioso, depresso o a disagio. Ai pensieri negativi (primari) che alimentano i disagi emotivi, si aggiungono ulteriori pensieri improduttivi (secondari) su di sé. Questo meccanismo di autoaccusa e autobiasimo genera una spirale che dà origine al ruminio depressivo. La persona si pone così in una condizione di nemica di se stessa, anziché di alleata di se stessa. L'allenamento della consapevolezza permette di affinare l'attenzione verso questi meccanismi che deteriorano l'umore e depotenziano le capacità di ripresa psicologica o la prevenzione delle recidive depressive. https://it.wikipedia.org/wiki/Mindfulness

 

LA MENTE E IL CIBO

 

I cibi che mantengono giovane il nostro cervello.

Oggi i problemi di memoria e l’impigrimento del cervello sono molto comuni; ciò dipende sia dal naturale invecchiamento, sia dalla mancanza di esercizi specifici per mantenere il cervello e le sue funzioni attive, sia dagli errori alimentari che forniscono nutrimento scarso o di poco valore per questo importante organo. La raccomandazione è quella di abbinare la giusta dieta all’attività fisica, in quanto quest’ultima migliora l’apporto di ossigeno e di nutrienti a tutti gli organi del nostro corpo, cervello compreso. Leggere, ascoltare musica, approfondire ed esplorare nuovi interessi al di fuori dell’attività lavorativa, viaggiare….sono la base per una mente attiva. Il segreto di una mente giovane è la moderazione: mangiare poco scegliendo attentamente i cibi da portare a tavola. Inoltre non trascurare una giusta idratazione: una scarsa idratazione infatti porta alla riduzione delle facoltà cerebrali, a malumore e stanchezza.

Dal punto di vista simbolico la lettura del cervello è strettamente legata a quella dell’intestino,  tanto che quest’ultimo è definito “il nostro secondo cervello”. Questi due organi infatti sono simili nel colore, chiaro, e nell’aspetto macroscopico: le circonvoluzioni cerebrali e le anse intestinali. Ma si assomigliano anche nelle funzioni: il cervello infatti assorbe stimoli e impressioni dall’esterno, ne trattiene una parte sotto forma di memoria ed esperienza, ed elimina l’altra, in forma di sogni e “pensieri di scarto. L’intestino, in modo analogo, riceve il cibo ingerito, ne filtra una parte che andrà nei vasi sanguigni e che costituirà i mattoni del nostro corpo, ed elimina la parte residua in forma di feci. E’ come quindi “un cervello in basso”, un organo che esprime non solo le funzioni viscerali, ma anche gli istinti e le pulsioni che sono alla base del nostro essere.

RICERCHE RECENTI hanno iniziato a gettare luce nel buio magmatico del piacere e hanno messo in evidenza che esistono modalità differenti di utilizzare le funzioni del nostro tessuto nervoso e che questi modi diversi di procedere possono fare la differenza nel raggiungimento e nel mantenimento della felicità. Innanzitutto hanno evidenziato che nel cervello esistono un centro del piacere e sostanze messaggere della felicità stessa. In particolare un sistema di neuroni che ha origine nel mesencefalo, passa per l’ipotalamo laterale e rifornisce del neuro-trasmettitore dopamina vaste aree del proencefalo. Il cervello umano ama il piacere e punta a mantenerlo costante. Così facendo diffonde benessere, è più creativo ed evolve meglio. Per ottenere il suo scopo il cervello si affida ad un ‘area cerebrale specifica: il Nucleo Accumbens, una vera e propria centralina del piacere. Eros e cibo sono i due stimoli che agiscono con maggior intensità sulla centralina del piacere e spesso si interscambiano pur di mantenere alto e stabile il livello di dopamina che circola nel cervello. La sua attività aumenta in tutte le possibili azioni connesse con sensazioni piacevoli: sia che si mangi cibi gustosi o che si faccia l’amore, mangiando cioccolato, guardando un tramonto, durante l’ascolto di brani di musica classica… L’alternativa è la creatività. I meccanismi sono di due tipi:

  • Profondi e duraturi (creatività, arte, estasi…..)
  • Superficiali (divertimenti, possesso di oggetti, successo, soddisfazione…..)

Affidarsi ai secondi obbliga a reiterare la ricerca del piacere e rende alto il rischio di frustrazione.

Inoltre, secondo le ricerche della neurobiologia, il cervello cambia ogni giorno. E’ stato dimostrato che nel cervello dell’adulto si formano nuovi neuroni e che la neurogenesi dura sino alla vecchiaia!!! Il cervello cambia la sua struttura in risposta a nuovi stimoli, quindi continuiamo a dare stimoli al nostro cervello e lui ci ripagherà restando sempre attivo e funzionante.

 

IN PRATICA COSA FARE DAL PUNO DI VISTA ALIMENTARE

 

I CIBI NO

  • Lo zucchero. Esso offre solo una sensazione temporanea di vitalità e lascia un vuoto energetico dopo pochi minuti. Soprattutto lo zucchero bianco sottrae minerali importantissimi per il cervello (fosforo, magnesio, zinco) senza i quali non può essere metabolizzato.
  • I grassi animali. I grassi contenuti nel burro, nel lardo, nei salumi, aumentano il rischio colesterolo che, secondo studi internazionali, è alla base di arteriosclerosi e ictus.
  • L’alcol. Diminuisce la capacità di concentrazione e di apprendimento. Da evitare soprattutto i superalcolici, che frenano il rinnovamento delle cellule nervose.
  • Il caffè. Secondo alcuni studi internazionali il suo consumo abbondante peggiora la memoria.
  • La carne. La carne è spesso raccomandata per il suo contenuto di ferro, utile per risolvere gli stati di debolezza e stanchezza psicofisica. Oggi, però, numerose ricerche dimostrano che possiamo ricavare questo prezioso minerale da tante altri fonti di origine vegetale, per esempio i legumi, gli ortaggi a foglia verde scuro ecc.; inoltre la carne richiede tempi di digestione molto lunghi e quindi appesantisce l’attività intellettuale.
  • Le abitudini alimentari. Consumare sempre i soliti cibi (cappuccio e brioche al mattino, pastasciutta e bistecca a pranzo, minestrone e formaggio a cena) fa invecchiare il cervello. E’ fondamentale variare il menù, anche per dare al nostro sistema nervoso tutte le sostanze di cui ha bisogno.
  • I cibi conservati. I conservanti non sono “riconosciuti” dall’organismo, quindi non vengono metabolizzati ma si depositano nel tessuto adiposo e i loro effetti tossici sul sistema nervoso si prolungano per anni. In particolare è bene fare attenzione al glutammato monopodico (esaltatore di sapidità): può dare mal di testa, sonnolenza e, addirittura, può causare depressione.
  • I piatti elaborati. I piatti elaborati, che associano tra loro i cibi più diversi, andrebbero evitati. La digestione deve essere rapida e non laboriosa, altrimenti può rallentare l’attività del cervello e i riflessi.

I CIBI SI

  • I Germogli. Di soia, lenticchie, grano, i germogli sono un n utrimento essenziale per il cervello. Ricchi di Sali minerali e vitamine, sostengono il sistema nervoso e in più potenziano le difese dell’organismo. Essi racchiudono altissime percentuali di enzimi, vitamine, minerali, anche il 600% in più dei normali alimenti!!! Aggiungiamoli alle insalate, usandoli sempre freschi, volendo possiamo anche farli in casa, è molto semplice: basta dotarsi di un piccolo germogliatore che trovate nei negozi bio o anche dei semplici vasi di vetro.
  • Gli agrumi.Straricchi di vitamina C, sono il miglior antiossidante naturale. Prevengono l’invecchiamento di tutti i tessuti, non ultimo quello nervoso. Consumiamoli a metà pomeriggio o sotto forma di succhi (meglio se preparati in casa e bevuti subito, altrimenti le vitamine si ossidano e diventano inutilizzabili).
  • La pasta e il pane.Forniscono i carboidrati necessari a sostenere l’attività del cervello (che, non dimentichiamolo, si nutre prevalentemente di zuccheri complessi). Scegliamo il tipo integrale, che mantiene intatti tutti gli aminoacidi che servono al cervello); utilizziamo una più ampia varietà possibile di cereali, anche quelli naturalmente senza glutine, più leggeri anche per chi non ha intolleranza a questa sostanza, come il riso, la quinoa, l’amaranto.
  • Le verdure fresche.Ricche di Sali minerali e vitamine, contengono quell’energia fresca che rigenera il tessuto nervoso. Conditele con olio d’oliva: il suo contenuto di vitamina E previene l’invecchiamento delle cellule cerebrali. Possiamo aggiungere delle mandorle filettate, utili per il loro tenore in grassi insaturi. Mangiatele soprattutto come antipasto se sono crude, e fine pasto quando sono cotte.
  • Il pesce azzurro.Sgombri, tonno e sardine sono ricchi di acidi grassi omega 3, nutrimento fondamentale per il tessuto nervoso, di cui sono ricchi anche semi oleosi , verdure, olii vegetali: secondo una ricerca australiana, queste sostanze sono un ottimo antidepressivo.
  • Le noci.Le noci, ma anche mandorle, nocciole, sono utili per il loro apporto in vitamina B, dalla quale dipendono le reazioni del sistema nervoso. Consumiamole a colazione, tritate nello yogurt o mescolate al miele, da spalmare su fette di pane integrale, o come spuntino.
  • L’aglio.E’ fondamentale per controllare la pressione e il colesterolo, scongiurando così il rischio di arteriosclerosi e ictus, patologie a rischio nella terza età. Per evitare gli effetti sgradevoli del suo aroma, possiamo anche assumerlo in capsule, reperibili in erboristeria..
  • La frutta.Fresca e di stagione, è un ottimo spezza fame. Da subito una sensazione di energia. Il fruttosio infatti dà al cervello i glucidi indispensabili per il suo buon funzionamento. In più evita quei cali di tono che, normalmente, seguono l’assunzione degli alimenti zuccherati. Tra poco saranno mature le albicocche, ricche di sostanze antinvecchiamento: ottime a colazione, da abbinare a te verde o carcadè, ricchi di antiossidanti

FRUTTA SECCA E BACCHE: I CIBI DELLA NATURA PER L’ANTINVECCHIAMENTO

Mandorle, noci, nocciole, pistacchi, anacardi, : i semi che fanno bene al cuore e al cervello.

Guardando una noce non possiamo fare a meno di notare la sua somiglianza con la forma del nostro cervello: infatti è il primo frutto da consumare, soprattutto in autunno e inverno, per aiutare i neuroni ad adattarsi ai nuovi ritmi e preparare l’organismo ad affrontare il freddo, grazie al loro contenuto in ferro, fosforo, magnesio, vit.B1 e acidi grassi essenziali. La frutta oleosa infatti è fonte di vitamine del gruppo B, fosforo, rame, calcio, proteine e acidi grassi essenziali importantissimi per l’organismo e per il mantenimento delle sue funzioni. In particolare quelle del sistema nervoso. Pur essendo ipercalorica,la frutta oleosa è tuttavia un aiuto contro il sovrappeso, grazie al suo contenuto di grassi mono o polinsaturi, basta solo non superare la dose giornaliera di 30 grammi (circa 25 mandorle). I grassi buoni della frutta oleosa (anche Omega 3) contribuiscono inoltre ad abbassare il colesterolo, riducendo il rischio di aterosclerosi e di cardiopatie; gli Omega 3 hanno anche effetti benefici nella cura dell’artrite e di altre forme infiammatorie; sono fonti di antiossidanti, quali vitamina E e selenio; flavonoidi, acido ellagico e isoflavoni, che contrastano tumori e altre malattie croniche. Un buon piatto di pesce azzurro arricchito con pistacchi, verdure ed erbe aromatiche è la miglior cura per ridurre il colesterolo cattivo e fare scorta di Omega 3 antinfiammatori. In particolare le mandorle sono particolarmente benefiche per mantenere efficiente il nostro cervello e il nostro cuore grazie ad un elevato contenuto in proteine e grassi animali; il loro apporto in vit. del gruppo B ci assicura, con un consumo quotidiano, buon umore e riequilibrio del sistema nervoso.

Già dopo i quarant’anni il cervello inizia il suo decadimento: lo affaticano stress psicofisico prolungato, farmaci, dieta scorretta, fumo di sigaretta e inquinamento atmosferico. In particolare per contrastare l’Alzheimer e l’indebolimento dei neuroni mantenendo giovane il cervello portiamo nella nostra dieta:

  • Curcuma: un potente antiossidante molto utile per prevenire la degenerazione nervosa e aiutare il sistema immunitario a “ripulire” il cervello dalle placche che si formano nell’Alzheimer; aggiungi la spezia come condimento a riso e pasta integrali o aggiungila al condimento per l’insalata.
  • Zenzero: sia lo zenzero che la curcuma appartengono alla famiglia delle zingiberacee; malgrado siano molto diverse per gusto e aspetto, entrambe le radici hanno la proprietà di contenere in quantità molecole dai potenti effetti antinfiammatori, la curcumina e il gingerolo. Oltre all’effetto anticancro l’assunzione quotidiana di zenzero comporta, nei casi di artrite reumatoide, una sensibile riduzione del dolore.
  • Alghe: le alghe rappresentano il prototipo dell’alimento ideale per la salute: sono ricche di minerali essenziali, e in particolare iodio, potassio, ferro e calcio (alcune alghe contengono calcio anche oltre dieci volte in più del latte vaccino e ferro fino a cinque volte in più rispetto agli spinaci!), sono ricche di proteine, di aminoacidi essenziali (tutti), vitamine e fibre e povere di grassi. Alcuni studi spiegano la scarsa incidenza in Asia dei tumori ormonodipendenti (seno, endometrio, ovaie e prostata) con l’elevato consumo di alimenti a base di soia e, recentemente, anche di alghe marine. Del resto già gli egiziani 3500 anni fa impiegavano le alghe per curare donne colpite da cancro al seno. Utilizzatele essicate, così da poterle reidratare aggiungendole a minestre o altri piatti. Meglio evitare gli integratori a base di estratti di alghe poiché contengono grandi quantità di iodio e metalli pesanti.
  • Funghi:  prataiolo, shiitake, orecchione, enokitake, maitake sono alcune delle più importanti, a livello salutare, specie di funghi. Molti studi hanno preso in esame il legame esistente fra consumo di funghi e riduzione del rischio oncologico, e i risultati ottenuti sono incoraggiati. L’attività anticancerogena e immunostimolante dei funghi commestibili riguarda sia le specie asiatiche che quelle locali: impariamo dunque a conoscere questi alimenti e inseriamoli nella nostra dieta quotidiana per fare un’efficace azione preventiva verso il cancro.
  • Soia, avocado e papaya: due o tre volte alla settimana mangia un’insalata preparata con mezzo avocado a tocchetti e dei fagioli di soia lessati, condisci con un cucchiaino di semi di lino e poche gocce di olio di soia, contrasterai la degenerazione dei tessuti nervosi e farai scorta di Omega 3, che trovi anche nel pesce o, se sei vegetariano, nei semi e nell’olio di lino, nelle noci, nelle alghe. L’estratto secco di papaya fermentata combatte i radicali liberi, aumenta l’energia fisica stimola il sistema immunitario e favorisce l’attività cerebrale.
  • Probiotici: sono i “batteri amici” che popolano il nostro organismo, quelli presenti nell’apparato digerente e che interagiscono direttamente con le cellule della parete intestinale, nonché con il sistema immunitario, per il cui sviluppo svolgono un ruolo essenziale. Infatti circa il 75% delle cellule del sistema immunitario si trova nel tubo digerente! La flora batterica intestinale è dunque una componente dell’organismo a pieno titolo e perciò ogni sua alterazione facilita l’insorgenza di diverse patologie, dalla semplice diarrea fino a gravi disordini gastrointestinali e addirittura il cancro. Yogurt e kefir, facilmente reperibili, sono tra le principali fonti alimentari di probiotici. Oltre alla prevenzione di infezioni urogenitali, miglior controllo della stipsi, protezione contro la diarrea del viaggiatore, prevenzione della diarrea infantile e attenuazione di quella causata dagli antibiotici, con i probioici otteniamo anche una protezione dal tumore del colon e della vescica e preveniamo l’osteoporosi.
  • Succo di mirtillo: per prevenire ischemia e ipertensione; bevilo al mattino a digiuno, puro o diluito in acqua, per almeno 1 mese, soprattutto nel periodo estivo e proteggerai le cellule di cuore e arterie.
  • Tè rosso (rooibos): è privo di caffeina ma ha un elevato contenuto di polifenoli e vit. C dai potenti effetti antiossidanti; è tradizionalmente usato per migliorare la qualità del sonno e calmare i disturbi digestivi, ma le sue proprietà sono principalmente di “spazzino” dei radicali liberi, in particolare con indicazioni per la salute e la cura della pelle. Bevine l’infuso 2 o 3 volte al giorno, meglio lontano dai pasti.
  • Tè verde: è un potente antiossidante ed un efficace antidegenerativo, alcune qualità sono anche quasi prive di teina, quindi adatte ad ogni età e momento della giornata. Le sue qualità lo rendono efficace per ripulire i tessuti dai radicali liberi ed ha anche una spiccata azione antitumorale e antinfiammatoria. Si può bere in infuso, 3 o 4 tazze al dì. L’unica precauzione è berlo senza zucchero, in quanto esso annienta le sue virtù antiossidanti, se il suo sapore vi sembra troppo amaro, dolcificatelo con miele.
  • Uva: in ogni grappolo si nasconde un tesoro antietà. E’ un frutto disintossicante, ma anche energetico: contiene zuccheri e acqua ed è importantissima per stimolare il ricambio cellulare grazie al suo apporto di vit. A, B1, B2, PP, B5, B6, ma, in particolare l’uva è ricchissima di resveratrolo, una molecola antiossidante che fluidifica il sangue, migliora la circolazione centrale e periferica e ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, oltre a stimolare il rinnovamento dei tessuti, stimolando anche la produzione di collagene, e ritardando la comparsa delle rughe. (durante il periodo di maturazione è utile fare anche solo 2 o 3 giorni di cura dell’uva, consumando solo questo frutto tutto il giorno, e bere acqua ed infusi a volontà);
  • Semi di lino: sono la miglior fonte vegetale di acido linoleico, un acido grasso omega-3 che le cellule utilizzano per produrre le sostanze antinfiammatorie EPA e DHA. Con i semi di lino si contribuisce in modo sostanziale  a una dieta che consente di prevenire il cancro, una delle patologie frequenti nella terza età.
  • Bacche di goji: un cucchiaio di bacche di goji al giorno aiuta la nostra memoria a mantenersi agile e ci aiuta nella concentrazione grazie all’elevato contenuto di antiossidanti.

 

Brunetta Del Po Temponi Daniela

Bibliografia

Morelli Raffaele La rinascita interiore Ed. Riza 2003 Milano

Muti Elio Il cibo tra istinto e ragione Red Edizioni

Puddicombe Andy Libera la mente De Agostini 2012

Tolle Eckhart Il potere di adesso MyLife 2013

“Curarsi mangiando” Riza


Sitografia

www.crescitaspirituale.it La mente condiziona la tua vita ecco come controllarla

http://www.riza.it Vivere nel presente: il segreto per stare bene

https://it.wikipedia.org/wiki/Mindfulness