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Aromaterapia

Gli oli essenziali stabiliscono con l’uomo una relazione improntata sul calore, dando un aiuto naturale per stimolare i processi interni, e trasformarli nel senso di una maturazione umana individuale.

Benchè gli oli essenziali siano stati utilizzati già migliaia di anni fa, per scopi religiosi, terapeutici e cosmetici, il termine “Aromaterapia” è piuttosto recente. Questo termine venne infatti utilizzato nel 1928 in una pubblicazione del chimico e cosmetologo francese René Maurice Gattefossé per sottolineare le proprietà antibatteriche degli oli essenziali e la loro capacità di diffondere attraverso la pelle. Questi aveva una ditta di profumi a Grasse, località della Francia meridionale la cui area rappresentava il centro mondiale per la coltivazione e l’estrazione delle essenze. Infatti un tempo i profumi venivano preparati quasi esclusivamente con essenze naturali. L’interesse per gli olii essenziali si risvegliò nel chimico in seguito alla scoperta delle proprietà cicatrizzanti dell’olio di lavanda, che lo aiutò a guarire in modo rapido da un’ustione a una mano. Successivamente Jean Valnet, portò avanti lo studio e l’applicazione degli olii essenziali nel trattamento di numerosi stati patologici e, nel 1964, pubblicò il libro “Aromathérapie”: a Valnet si deve senza dubbio il risveglio dell’interesse terapeutico nei confronti degli oli essenziali e la diffusione dell’Aromaterapia. Contemporaneamente, un’altra francese, Marguerite Maury, approfondiva i metodi di applicazione esterna delle essenze, con finalità sia estetiche che terapeutiche.

Ma cosa sono gli olii essenziali? Dal punto di vista chimico essi sono miscele di sostanze di varia natura: sono composti da molti componenti, a volte anche duecento sostanze diverse, in proporzioni particolari, che concorrono alla formazione delle caratteristiche peculiari di ciascun olio. La composizione dell’olio essenziale subisce l’influenza di fattori quali il clima, la zona geografica, il tipo di terreno e le modalità di crescita della pianta (spontanea o in coltivazione), lo stadio di crescita, il tempo della raccolta, o “tempo balsamico”, il modo di estrazione. In particolare è importante l’intensità e la durata della foto esposizione: la formazione degli olii essenziali è infatti strettamente legata all’azione della luce e del calore del sole. Gli antichi alchimisti parlavano di sostanze dotate di “spirito”. Infatti la loro prerogativa è di essere estremamente volatili.

Nelle terapie olistiche, che partono dal presupposto che per promuovere la salute e il benessere è indispensabile considerare l’uomo come un’unità indivisibile in cui confluiscono corpo, mente e spirito, l’utilizzo degli olii essenziali svolge un ruolo importante. Essi possono agire sulla corporeità, in modo tale che lo spirito vi si possa manifestare nel modo migliore. Problemi psicoemotivi, situazioni conflittuali, stress fisici, possono interrompere il collegamento con l’Io superiore, creando delle disarmonie interne, dei conflitti tra spirito ed emozioni, pensieri, stili di vita; si interrompe il fluire dell’energia dal centro della persona, rappresentato simbolicamente dal cuore, alla periferia del corpo.

Gli olii essenziali, che rappresentano un vero e proprio condensato di luce, stabiliscono con l’uomo una relazione improntata sul calore, dando un aiuto naturale per stimolare i processi interni, in modo da trasformarli nel senso di una maturazione umana individuale. Specialmente nella parte dell’anno povera di luce, un uso regolare di olii essenziali, aggiunti all’acqua del bagno o per frizione diretta sulla pelle, consente agli oli di passare in piccola parte nel sangue, portando direttamente all’interno dell’organismo l’azione di calore. Attraverso l’olfatto le sottili qualità dell’olio essenziale si trasmettono a colui che le percepisce, esercitando i suoi effetti benefici.

E’ significativo il fatto che, in un’epoca in cui il crescente inquinamento atmosferico e i troppi stimoli olfattivi artificiali stanno provocando una riduzione o una perdita delle capacità olfattive, un numero sempre più numeroso di persone utilizza con entusiasmo gli oli essenziali, non solo per usi terapeutici, ma anche solo per il proprio piacere. Evidentemente questa è un’indicazione della necessità di contrastare “l’indurimento” dei sensi; può anche essere l’espressione del desiderio più profondo dell’individuo di ristabilire un collegamento con qualcosa di superiore e di spirituale.

Daniela Temponi