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Paura di volare

Non ti è mai capitato di vivere una paura così limitante da impedirti di fare qualcosa che desideri? Per esempio prendere l’aereo per visitare una nuova città o per riposarti su una spiaggia tropicale? 

La paura di volare è una delle più comuni e diffuse e le cause come in tutte le paure possono essere molteplici, ma in questo breve articolo vorrei parlarti di una causa specifica, quella che potremmo definire traumatica, quella in cui la paura compare in seguito ad un episodio ben preciso.
E ti voglio raccontare la storia di Marco un mio paziente imprenditore che un giorno, come gli accadeva spesso, prese un volo da New York a Città del Messico dove l’aspettavano per un convegno particolarmente importante. Avrebbe dovuto presentare il nuovo prodotto della sua azienda, un progetto ambizioso e innovativo frutto di mesi di ricerche e lavoro. Se fosse stato accolto favorevolmente si sarebbero aperte opportunità notevoli per il suo giro d’ affari, perciò teso e inquieto rivedeva tutto il materiale divulgativo che aveva accuratamente preparato. 

All’improvviso l’aereo entrò in una turbolenza e iniziò a “ballare” piuttosto violentemente.
Marco trascorse il resto del tempo aggrappato al sedile in uno stato crescente di tensione.

Atterrato a Città del Messico in condizioni pietose dovette ricorrere agli ansiolitici per poter affrontare le giornate impegnative che aveva di fronte. Il viaggio di ritorno fu un incubo, nonostante il volo fosse tranquillo, il ricordo di ciò che gli era accaduto continuava a perseguitarlo…

Questa storia, che sembra banale, è invece una tipica situazione che può determinare un Disturbo Post traumatico da stress.

Quali potrebbero essere gli scenari futuri?

1. Nell’arco di due mesi, gradualmente il ricordo si stempera, l’episodio è elaborato e Marco riprende a volare come ha sempre fatto
2. Marco continua a star male, si blocca ed il suo lavoro ne risente
3. Marco continua a star male, non vuole rinunciare ai suoi impegni e inizia ad assumere farmaci ogni volta che deve salire su un aereo, anche se al solo pensarci si angustia molti giorni prima di partire
4. Decide di farsi aiutare ricorrendo ad una psicoterapia

Le prime due alternative riguardano l’inazione. Non faccio niente e guardo cosa succede. Questa non è in assoluto una cattiva soluzione, devo sempre considerare quei meccanismi naturali di auto guarigione che possiedo ma devo anche valutarli correttamente, se noto un progressivo miglioramento del mio stato significa che stanno funzionando, ma se peggioro qualcosa non va.
La terza e la quarta prevedono un intervento.
Il ricorso al farmaco è un palliativo, blocco una risposta sintomatica artificialmente e dovrò farlo ogniqualvolta mi si presenterà la stessa situazione con il rischio di generalizzazione che potrebbe determinare la stessa risposta sintomatica là dove mi si presentassero situazioni simili. Ad esempio oltre a non poter più salire su un aereo, non riesco più a salire su un treno e poi su un autobus e poi sulla mia auto.
Se mi metto nell’ottica di elaborare attraverso una psicoterapia mirata avrò la possibilità di ottenere un risultato definitivo e stabile. Perché lavorerò su di me, sulle mie emozioni e sulla mia vicenda personale e mi rafforzerò come individuo comprendendo i motivi anche strutturali che in quel momento mi hanno reso più vulnerabile.

Gli approcci psicoterapeutici volti ad ottenere questo risultato sono diversi ed ogni scuola di formazione ha i propri anche se negli ultimi anni quasi tutte si sono uniformate nel utilizzare l’EMDR come tecnica principe per l’elaborazione dei traumi.

L’EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) è una metodologia ideata dalla psicologa statunitense Francine Shapiro che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione destra/sinistra, per ristabilire l’equilibrio. Migliorando la comunicazione tra gli emisferi cerebrali permette che l’ informazione sia elaborata più velocemente e perciò rende più rapido il raggiungimento di uno stato di stabiltà psichica.

Dott. Brunetta Del Po